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3,393 ft
2,594 ft
0
1.9
3.8
7.62 mi
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near Iola, Emilia-Romagna (Italia)
Facile passeggiata nei intorni di Montese. Camminiamo attraverso boschi, oltre i campi di patate e un tratto sulla linea gotica. Ci sono anche aree aperte, quindi i panorami non mancano.
La passeggiata inizia vicino alla chiesa di Iola dove troviamo anche il museo. Iniziamo con una breve discesa su una strada asfaltata e dopo pochi passi arriviamo al bar Iola. Questo è un posto eccellente per la colazione o solo una tazza di caffè. Poco dopo passiamo all'Agriturismo la Padulla. Un po 'più in là svoltiamo a destra e proseguiamo su una stradina asfaltata che in seguito diventa un sentiero forestale. Camminiamo attraverso i bellissimi boschi ombrosi sui fianchi del Monte della Torraccia. Di tanto in tanto alcune piante e rovi invadono il nostro sentiero. Niente di preoccupante, ma è comunque consigliabile non percorrere questo tratto in pantaloncini. Ci sono spazi aperti occasionali con vista e campi di patate per cui Montese è così conosciuto.
Dopo poco più di 6 chilometri arriviamo a via Malalbergo, una stretta strada asfaltata. Attraversiamo una pianura aperta e arriviamo al Castagneto Malalbergo. Questo castagneto, che si estende su una superficie di circa 1,5 ha, è uno dei più antichi e meglio conservati del territorio, tanto che due dei castagni presenti sono stati inseriti nel censimento degli alberi monumentali della Regione Emilia Romagna. Si suppone che gli esemplari più vecchi abbiano un'età di circa 450 anni. La tradizione orale, qui come altrove, attribuisce la diffusione del castagno da frutto alla volontà della contessa Matilde di Canossa. Una delle leggende tramandate racconta di una "principessa amica del Papa" che abitava nella "bassa" che avrebbe spinto i poveri montanari a coltivare i castagni per sfamarsi. In un'altra versione si parla esplicitamente di Matilde che, nell'intento di mettere fine alle loro quotidiane richieste invece di elemosinare offrì piantine di castagno.
Continuiamo a camminare e attraversiamo ancora aree aperte intervallate da ciuffi di foresta e arriviamo al Lavatoio Alberelli. Anche i lavatoi restano a testimoniare aspetti di vita e cultura contadina oggi del tutto scomparso. Provengono da un tempo in cui l'acqua non arrivava ancora nelle stalle e nelle case e l'ora dell'approvvigionamento, del bucato e dell'abbeverata rappresentava anche un momento di incontro e socializzazione per gli abitanti delle contrade rurali.
Ora siamo nella parte più bassa della passeggiata. In seguito attraversiamo un campo aperto e passiamo per una abetaia dove dobbiamo salire considerevolmente. Una volta attraversato il bosco arriviamo a Monteforte dove possiamo ammirare un altro lavatoio.
Da qui camminiamo su una tranquilla strada asfaltata verso Iola. Poco prima di Iola svoltiamo a destra e prendiamo il sentiero della Linea Gotica variante Monte Terminale (CAI 442/b).
Questo sentiero porta alla vetta di Monte Terminale dove troviamo un oratorio e alcune trincee che sono ancora in un' ottimo stato e che meritano una visita.
Dopodiché ci resta una ultima discesa per tornare al punto di partenza.
Qualche dettaglio in più:
Il percorso è ideato in senso orario.
Tempo impiegato: totale = 6 ore di cui in movimento = 3 ore 11 minuti.
Presenza di tavoli picnic: Ci sono tre panchine al lato del lavatoio Alberelli.
Presenza di acqua potabile: 8 km dall'inizio (Lavatoio Alberelli) e a 10 km.
Il percorso è molto facile dal punto di vista tecnico.
Presenza di segnavia bianco-rosso:
CAI 400/4 e 345: km 4,6 >> 5,4
CAI 446: 5,4 >> 10,0
CAI 444: 9,6 >> 10,2
CAI 442: 10,8 >> 11,3
CAI 444: 11,0 >> 11,3
CAI 442/b: 11,3 >> 12,3 (fine percorso)
Se pensi che sia una bella passeggiata, lascia un feedback. Se hai avuto problemi, scrivimi un messaggio.
Ricorda che ci vuole molto meno tempo per scrivere un commento o una recensione che per creare e pubblicare un percorso! Ma solo cosi la informazione rimane aggiornata.
La passeggiata inizia vicino alla chiesa di Iola dove troviamo anche il museo. Iniziamo con una breve discesa su una strada asfaltata e dopo pochi passi arriviamo al bar Iola. Questo è un posto eccellente per la colazione o solo una tazza di caffè. Poco dopo passiamo all'Agriturismo la Padulla. Un po 'più in là svoltiamo a destra e proseguiamo su una stradina asfaltata che in seguito diventa un sentiero forestale. Camminiamo attraverso i bellissimi boschi ombrosi sui fianchi del Monte della Torraccia. Di tanto in tanto alcune piante e rovi invadono il nostro sentiero. Niente di preoccupante, ma è comunque consigliabile non percorrere questo tratto in pantaloncini. Ci sono spazi aperti occasionali con vista e campi di patate per cui Montese è così conosciuto.
Dopo poco più di 6 chilometri arriviamo a via Malalbergo, una stretta strada asfaltata. Attraversiamo una pianura aperta e arriviamo al Castagneto Malalbergo. Questo castagneto, che si estende su una superficie di circa 1,5 ha, è uno dei più antichi e meglio conservati del territorio, tanto che due dei castagni presenti sono stati inseriti nel censimento degli alberi monumentali della Regione Emilia Romagna. Si suppone che gli esemplari più vecchi abbiano un'età di circa 450 anni. La tradizione orale, qui come altrove, attribuisce la diffusione del castagno da frutto alla volontà della contessa Matilde di Canossa. Una delle leggende tramandate racconta di una "principessa amica del Papa" che abitava nella "bassa" che avrebbe spinto i poveri montanari a coltivare i castagni per sfamarsi. In un'altra versione si parla esplicitamente di Matilde che, nell'intento di mettere fine alle loro quotidiane richieste invece di elemosinare offrì piantine di castagno.
Continuiamo a camminare e attraversiamo ancora aree aperte intervallate da ciuffi di foresta e arriviamo al Lavatoio Alberelli. Anche i lavatoi restano a testimoniare aspetti di vita e cultura contadina oggi del tutto scomparso. Provengono da un tempo in cui l'acqua non arrivava ancora nelle stalle e nelle case e l'ora dell'approvvigionamento, del bucato e dell'abbeverata rappresentava anche un momento di incontro e socializzazione per gli abitanti delle contrade rurali.
Ora siamo nella parte più bassa della passeggiata. In seguito attraversiamo un campo aperto e passiamo per una abetaia dove dobbiamo salire considerevolmente. Una volta attraversato il bosco arriviamo a Monteforte dove possiamo ammirare un altro lavatoio.
Da qui camminiamo su una tranquilla strada asfaltata verso Iola. Poco prima di Iola svoltiamo a destra e prendiamo il sentiero della Linea Gotica variante Monte Terminale (CAI 442/b).
Questo sentiero porta alla vetta di Monte Terminale dove troviamo un oratorio e alcune trincee che sono ancora in un' ottimo stato e che meritano una visita.
Dopodiché ci resta una ultima discesa per tornare al punto di partenza.
Qualche dettaglio in più:
Il percorso è ideato in senso orario.
Tempo impiegato: totale = 6 ore di cui in movimento = 3 ore 11 minuti.
Presenza di tavoli picnic: Ci sono tre panchine al lato del lavatoio Alberelli.
Presenza di acqua potabile: 8 km dall'inizio (Lavatoio Alberelli) e a 10 km.
Il percorso è molto facile dal punto di vista tecnico.
Presenza di segnavia bianco-rosso:
CAI 400/4 e 345: km 4,6 >> 5,4
CAI 446: 5,4 >> 10,0
CAI 444: 9,6 >> 10,2
CAI 442: 10,8 >> 11,3
CAI 444: 11,0 >> 11,3
CAI 442/b: 11,3 >> 12,3 (fine percorso)
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Castagneto Malalbergo. Il castagneto, che si estende su una superficie di circa 1,5 ha, è uno del più antichi e meglio conservati del territorio, tanto che due dei castagni presenti sono stati inseriti nel censimento degli alberi monumentali della Regione Emilia Romagna. Si suppone che gli esemplari più vecchi abbiano un'età di circa 450 anni. La tradizione orale, qui come altrove, attibuisce la diffusione del castagno da frutto alla volontà della contessa Matilde di Canossa. Una delle leggende tramandate racconta di una "principessa amica del Papa" che abitava nella "bassa" che avrebbe spinto i poveri montanari a coltivare i castagni per sfamarsi. In un'altra versione si parla esplicitamente di Matilde che, nell'intento di mettere fine alle loro quotidiane richieste invece di elemosinare offrì piantine di castagno.
Lavatoio Alberelli. I lavatoi restano a testimoniare aspetti di vita e cultura contadina oggi del tutto scomparso. Provengono da un tempo in cui l'acqua non arrivava ancora nelle stalle e nelle case e l'ora dell'approvvigionamento, del bucato e dell'abbeverata rappresentava anche un momento di incontro e socializzazione per gli abitanti delle contrade rurali.
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